Per la regressione della miopia e l'astigmatismo
Articolo del 04-12-2024. Autore: Dario Pizzini
Dieci anni fa, quando ho iniziato a far regredire la mia miopia, dopo poco tempo ho intuito che la focalizzazione visiva non dipende esclusivamente dall'ammiccamento palpebrale. Madre natura, infatti, non ha previsto solo questo meccanismo, come sarebbe logico aspettarsi da un processo strettamente legato agli occhi. Con mio grande stupore, ho scoperto che la focalizzazione è supportata anche dall'ammiccamento mandibolare.
Questa scoperta diede un vantaggio enorme nel mio percorso di riabilitazione della vista e fu determinante per sostituire qualsiasi esercizio volto al potenziamento e all'allungamento dei muscoli oculari necessario nel processo di calibrazione visiva.
Analizziamo gli ammiccamenti palpebrale e mandibolare, per capire come ciascuna di queste tecniche possa supportare il processo di calibrazione visiva.
Un giorno, per puro caso, mi sono ritrovato a mangiare una mela durante una sessione di calibrazione visiva. Sorprendentemente, mi sono reso conto che masticare mentre praticavo l'ammiccamento palpebrale mi permetteva di ottenere una visione più nitida. Lo stesso accadeva quando sbadigliavo o deglutivo. Senza saperlo, stavo scoprendo l'ammiccamento mandibolare. Questa tecnica sembra potenziare la focalizzazione visiva, ben oltre quanto riesca a fare il solo ammiccamento delle palpebre.
Il segreto risiede nella stretta connessione tra i sistemi visivo, mascellare e mandibolare, coordinati dal nervo trigemino. Studi scientifici, come quelli condotti da Meyer e Baron nel 1973, hanno dimostrato una correlazione tra l'apparato stomatognatico, i muscoli oculari e la colonna cervicale.
Altri studi supportano ulteriormente questa teoria mostrando la correlazione tra disfunzioni temporomandibolari, problemi ortodontici e difficoltà visive. Un altro studio suggerisce che i movimenti della bocca possano influenzare il battito spontaneo delle palpebre. E poi c'è lo studio di Marcus-Gunn, che illustra come i movimenti mandibolari possano avere un impatto diretto sulle funzioni oculari.
L'ammiccamento mandibolare rappresenta una tecnica avanzata nel campo del reset refrattivo, capace di potenziare il focus visivo attraverso il coinvolgimento dei muscoli estrinseci oculari in connessione con la mandibola.
A differenza dell'ammiccamento palpebrale, la variante mandibolare agisce con maggiore intensità, amplificando l'efficacia del semplice ammiccamento delle palpebre. Questo meccanismo, profondamente radicato nella fisiologia naturale, si attiva spontaneamente durante attività comuni come la masticazione, la respirazione e la deglutizione. Tuttavia, il momento in cui l'ammiccamento mandibolare trova la sua massima espressione è nel riflesso dello sbadiglio. Lo sbadiglio rappresenta un esempio perfetto di sinergia tra palpebre e mandibola: un movimento combinato e intenso che migliora temporaneamente la performance visiva contribuendo al tempo stesso a mantenere attiva la calibrazione visiva.
Per sfruttare appieno il potenziale dell'ammiccamento mandibolare, è fondamentale trasformare questo processo naturale in una tecnica ripetibile e strutturata.
Per iniziare a praticare questa tecnica, è necessario sperimentare alcune azioni naturali da eseguire durante la focalizzazione:
Mangiare una mela durante l'ammiccamento palpebrale: la consistenza della mela favorisce il corretto movimento della mandibola, stimolando un rilassamento che facilita il recupero visivo.
Deglutire durante la messa a fuoco palpebrale.
Sbadigliare in una sessione di calibrazione visiva, tra una sessione di focalizzazione ed un'altra, verificando l'aumento della performance visiva.
Respirare profondamente: inspirare durante l'apertura delle palpebre e espirare durante la "focalizzazione attiva".
Espressioni facciali: accentuare espressioni come risata, sgomento, paura o rabbia durante l’ammiccamento palpebrale. Ognuna di queste espressioni permette di muovere la mandibola in modo tale da coinvolgere i muscoli estrinseci oculari per la focalizzazione.
Vocali. È possibile simulare la dizione enfatizzata delle cinque vocali per generare i movimenti facciali che coinvolgono la mandibola. Provando a pronunciare le vocali aperte (a, è, ò), si stimola il movimento di apertura della mandibola, mentre con le vocali chiuse (i, u, é, ó) si favorisce il movimento di chiusura.
Gli esercizi naturali come masticazione, deglutizione, respirazione, espressione e sbadiglio, se indotti più volte al giorno, preparano alla tecnica dell'ammiccamento mandibolare e rendono la calibrazione visiva sempre più naturale.
La tecnica di ammiccamento mandibolare viene approfondita nel dettaglio nei testi MIOPIA ZERO.
L'ammiccamento palpebrale, combinato con quello mandibolare, costituisce una tecnica congiunta che ho definito "ammiccamento espressivo". Questa pratica è ideata per amplificare e intensificare i movimenti naturali del processo di calibrazione visiva, stimolando e allungando i muscoli estrinseci oculari. Ciò avviene grazie al fatto che la contrazione dei muscoli agonisti oculari produce contemporaneamente l'allungamento (stretching) dei muscoli antagonisti, favorendo una maggiore elasticità e potenza muscolare.
L'ammiccamento espressivo permette di migliorare la performance visiva senza necessità di ulteriori esercizi specifici, garantendo un equilibrio tra potenziamento e allungamento muscolare.
Quando eseguito in sinergia con un movimento libero dello sguardo, privo di ostacoli come montature, ottimizza l'interazione tra i muscoli oculari. Tuttavia, nel caso di un utilizzo costante di sottocorrezioni tramite occhiali che limitano il normale movimento oculare, è utile integrare questa pratica con saltuari esercizi di stretching oculare, come quelli proposti dal Power Vision System di David De Angelis, per compensare le eventuali limitazioni indotte.
In questo articolo abbiamo visto come i muscoli oculari volti alla focalizzazione del bulbo oculare siano connessi non solo ai movimenti delle palpebre ma anche a quelli della mandibola. Tuttavia, è bene sapere che il sistema muscolare visivo è interconnesso con il sistema muscolare di tutto il corpo. Il processo di contrazione e distensione dei muscoli dovrebbe perciò coinvolgere tutti i muscoli del corpo.
In un prossimo articolo si approfondiranno le tecniche pratiche per integrare questi principi nella quotidianità, favorendo il benessere visivo e corporeo. Leggi l'articolo sull'ammiccamento corporale...