È veramente possibile far regredire la miopia?
o è solo possibile migliorare la vista?
Oggi nell'epoca dei "fuffa guru" non sappiamo più cosa è vero o cosa è falso.
E visto che anche nel mondo della rieducazione visiva c'è molta incertezza, è indispensabile avere subito delle risposte alle domande più importanti che un rieducando si pone non appena inizia un percorso di riabilitazione.
È un filone specifico della rieducazione visiva che consente, attraverso l’adozione di abitudini, tecniche di defocus retinico e focus del bulbo oculare, una vera e propria regressione del difetto di rifrazione.
Sì è possibile. Nel manuale MIOPIA ZERO vengono descritte nel dettaglio tutte le attività che consentono un “accorciamento” del bulbo oculare che permette, negli anni, un recupero della visione in lontananza. Non bisogna però aspettarsi miracoli. Anche se la potenza visiva si può riacquistare in mesi di riabilitazione, per stabilizzare i risultati sono necessari anni di calibrazione visiva.
Tecnica, determinazione e perseveranza sono cruciali per ottenere risultati stabili.
La vista non solo può migliorare, ma può tornare alla condizione precedente alla miopia. Attenzione però! Il metodo, basato su defocus retinico e focus del bulbo oculare, consente di migliorare il visus nell'arco di qualche mese ma per stabilizzare i risultati sono necessari anni. Quindi è adatto solo a chi è in grado di applicarsi costantemente e nel tempo.
Nel manuale MIOPIA ZERO vengono spiegati i meccanismi e le tecniche per far tornare l’occhio "emmetrope".
È un errore comune pensare che i miglioramenti ottenuti possano essere persi senza un esercizio continuativo; ciò accade solo se non si completa il processo di modifica strutturale dell'occhio ma si riabilita il visus attraverso il solo scioglimento e potenziamento dei muscoli estrinseci oculari.
Seguendo le linee guida di questo manuale, è possibile fissare un risultato stabile per sempre. Dopo aver completato il percorso di calibrazione visiva, non sarà più necessario eseguire allenamenti, ma sarà importante rispettare le regole di igiene visiva per prevenire eventuali regressioni.
L'impegno varia, ma un'ora di allenamento intensivo al giorno per tre giorni a settimana è il minimo consigliato. In più è fondamentale cambiare alcune abitudini di vita. Usare le sottocorrezioni [defocus perfetto] e riattivare la focalizzazione [focus perpetuo].
Chi non può o non vuole impegnarsi in allenamenti intensivi di rieducazione visiva per ridurre la miopia può comunque ottenere benefici significativi cambiando poche abitudini. Ad esempio è possibile con piccoli cambiamenti bloccare la progressione della miopia, dell'astigmatismo, migliorando così la salute visiva complessiva e prevenendo altre patologie come il glaucoma e il distacco della retina. Ciò è possibile attraverso la pratica del defocus zero. Tutte le pratiche di cui sopra devono essere necessariamente supervisionate da un medico oculista.
Il fattore chiave per ridurre significativamente i tempi di regressione è raggiungere la “massa critica” negli allenamenti, che velocizza esponenzialmente il processo. Senza il superamento di questo limite, il rieducando rischia di restare bloccato senza risultati importanti per anni.
La persona più idonea a rispondere a questa domanda è certamente un medico oculista che dovrà valutare caso per caso. Tuttavia è bene precisare un fatto scientifico. Chi pensa che la chirurgia possa risolvere la miopia si sbaglia. è vero che consente "la cura del sintomo" ma non corregge la causa, ossia la forma allungata del bulbo, mantenendo i rischi di patologie gravi come cataratta, distacco di retina e degenerazione maculare miopica. Studi del 2016 e del 2020 confermano questi rischi.
Le persone che non riescono a stabilizzare i risultati della rieducazione visiva hanno solo migliorato temporaneamente la loro acuità visiva senza modificare la struttura del bulbo oculare. Questo accade perché non hanno seguito un programma di "cicli intensivi". Per ottenere cambiamenti stabili, è necessario eseguire gli esercizi con estrema costanza e perseveranza, aumentando gradualmente le ore di allenamento fino a raggiungere una "massa critica" che forzi il sistema visivo a cedere al cambiamento. Molte persone abbandonano il percorso prima di raggiungere un "cambiamento refrattivo assiale".
La miopia è un difetto reversibile, ma i professionisti non propongono tecniche di rieducazione visiva perché la società non è culturalmente pronta e non dedica il tempo necessario alla CV. La CV richiede tempo e impegno quotidiano, ma molti preferiscono soluzioni rapide come occhiali o chirurgia, nonostante i rischi. Alcuni professionisti non propongono la CV perché pensano che i pazienti non sarebbero interessati. È necessario diffondere una cultura positiva della CV per cambiare questo paradigma.
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